Gli scarponi, simbolo incontrastato di passeggiate ed escursioni ma anche di trekking ed esplorazioni. Una parola che evoca chilometri e vesciche, montagne e boschi, e che nell’immaginario comune si materializza in una calzatura di pelle logora, con la suola un po’ scollata. Roba datata, di un passato neanche troppo lontano in termini di tempo, ma sorpassata e soppiantata da nuovi materiali. Colori e hi-tech al posto del triste marrone del cuoio.
Ma è proprio cosi? In parte certamente sì ma l’archetipo descritto la fa ancora da padrone nel mercato. La maggior parte delle case produttrici ancora fabbricano almeno un modello, quando non più di uno, con tomaia in pelle. Modelli perlopiù di fascia medio alta nelle gamme di produzione, in quanto la pelle rimane un materiale straordinariamente adatto a confezionare pedule di qualità.
Scarpe da trekking alte o basse
Partiamo intanto dalla macro distinzione tra scarpe da trekking alte o basse.
I modelli bassi di scarpe da trekking sono ormai altrettanto numerosi di quelli che vanno al di sopra della caviglia. Rispetto a qualche anno fa c’è una tendenza molto forte a fare scarpe che privilegino la libertà di movimento e la sensibilità rispetto alla protezione che può dare una calzatura che avvolge e protegge invece anche i malleoli.
Molto in generale chi ha caviglie deboli o su terreni molto ciottolosi, con fango o su neve e ghiaccio lo scarpone dovrebbe essere sempre alto per ovvie ragioni di protezione e confort. Oltre a tenere bloccate le articolazioni del piede, le pedule di questo tipo sono meno infiltrabili di acqua, neve e pietrisco dall’alto. Rispetto alle basse sono quasi sempre più rigide in tutta la loro struttura e proteggono maggiormente anche le dita. Proprio questa loro caratteristica le rende però meno morbide anche nella camminata che risulterà, in misura più o meno accentuata a seconda appunto della rigidità, meno naturale, con una rullata del piede poco marcata. Questo andrà a carico delle altre articolazioni coinvolte nella deambulazione, costringendo ginocchia e anche ad un sollevamento più accentuato del piede. Va da sé dunque che per una lunga escursione con terreno che non presenta grandi asperità conviene considerare altri tipi di scarpe.
Su terreni misti, anche rocciosi e per tutti coloro che non hanno problemi particolari di stabilità delle caviglie, una scarpa bassa può avere prestazioni anche superiori rispetto allo scarpone classico.
Questo sia per una maggiore sensibilità e articolabilità, che per una maggiore leggerezza. E’ da tenere presente in ogni caso che nelle pedule di questo tipo si trovano sia suole, che tomaie con caratteristiche sovrapponibili a quelle degli scarponi. Dunque gomme di altissima qualità tipo Vibram e materiali impermeabili e traspiranti tipo Gore Tex.
Vediamo ora di fare una carrellata sui prodotti presenti sul mercato. Faremo ovviamente solo una rassegna di massima dei vari tipi di scarpa, senza scendere nelle molte sfumature tecnico-qualitative né nelle differenze particolari tra le innumerevoli marche esistenti.
Scarpe da trekking basse leggere
E’ una sorta di evoluzione delle scarpe da corsa. Alcuni tipi sono specifici infatti per le corse in montagna. Sono costruite con una tomaia leggera e una suola che pur mantenendo grande flessibilià, ha tuttavia caratteristiche di robustezza tali da rendere il passo confortevole anche su terreno sconnesso e pietroso. Anche il battistrada è pensato e disegnato per avere tenuta su terreno anche impegnativo in termini di acqua e fango. La tomaia, è quasi sempre interamente in materiali sintetici e può essere anche costruita con aggiunta di membrane impermeabili, Gore Tex o simili. Ottime per lunghe escursioni anche con terreno non troppo ciottoloso o pietroso. In questi casi, oltre magari ad avere problemi sulla pianta del piede, rischiamo di demolire le scarpe dopo poche uscite. Perfette per tenere alta velocità di marcia e nei trekking acquatici, nei quali peraltro, le distruggerete dopo poche uscite.
Alcune marche fanno questo tipo di scarpa anche in versione alta o mid. Di quest’ultimo tipo, a seconda dell’uso che ne farete, potrete oscillare tra l’apprezzare tutti i pro sia delle scarpe alte che di quelle basse oppure, all’opposto, detestarle per i contro di entrambe.
Pro – leggerezza, confort, sensibilità, si asciugano velocemente
Contro – fragilità, scarsa impermeabilità, bassa protezione
Scarpe da trekking basse robuste
Sostanzialmente hanno tutte le caratteristiche degli scarponi classici ma sono sotto la caviglia. La suola è abbastanza rigida, molto scolpita e la tomaia è spesso in pelle o comunque costruita con materiali robusti e quasi sempre impermeabile. I modelli più tecnici possono avere almeno una parte di fascione in gomma anteriore. Un ottimo compromesso quasi per ogni evenienza.
Pro – versatilità, leggerezza, confort, sensibilità, si asciugano abbastanza velocemente.
Contro – di fatto nessun difetto, se non l’assenza dei pregi insiti in una scarpa alta.
Scarponi da trekking
Scarpe con suola abbastanza rigida e tomaia robusta spesso con membrana impermeabile e con un’altezza al di sopra della caviglia. Generalmente i modelli più invernali oltre a garantire maggior confort termico, sono più alti, mentre quelli estivi hanno un assetto più basso, detto mid. La tomaia può essere costruita con materiali sintetici, in pelle o mista. Possono avere il fascione in gomma solo nella parte anteriore o lungo tutto il perimetro della scarpa.
Sono le scarpe più usate e acquistate da chi vuole avere un solo paio di scarpe da trekking.
Se si opta per un modello più invernale e di buona qualità, pur perdendo sotto l’aspetto della leggerezza avremo delle calzature adatte anche camminare sulla neve e sulle quali al bisogno si possono montare ciaspole o anche ramponi classici.
Pro – versatilità, impermeabilità, protezione
Contro – scarsa sensibilità, pesantezza, si asciugano lentamente
Scarpe tecniche
In aggiunta a queste tre gruppi principali merita dedicare un po’ di spazio a prodotti più tecnici, pensati per attività particolari.
Scarponi semiramponabili
Pedule alte con suola rigida e molto scolpita e tomaia con membrana impermeabile, spesso con fascione integrale. Nella parte posteriore presentano una tacca tra suola e tomaia in cui agganciare i ramponi semiautomatici. Sono calzature adatte ad escursioni su neve o ghiaccio e per alpinismo classico. In caso di neve non troppo alta e con adeguata attrezzatura complementare rendono superflue le ciaspole.
Scarpone ramponabile
Pedule alte con suola molto rigida e molto scolpita. La tomaia è costruita con sovrapposizione di materiali che garantiscano completa impermeabilità, traspirazione e grande confort termico. Hanno sempre fascione integrale. Sia nella parte anteriore che in quella posteriore presentano una tacca tra suola e tomaia in cui agganciare i ramponi automatici. Adatti per ascensioni su neve o ghiaccio e per alpinismo anche di alta quota oltre a poter essere usati, con neve non troppo alta e con adeguata attrezzatura complementare, senza bisogno di montare le ciaspole.
Scarpe da canyoning e torrentismo
Sono calzature alte o basse le cui caratteristiche principali sono una suola in gomma molto morbida e appositamente disegnata per avere una buona tenuta sul bagnato. La tomaia è pensata in modo da far fuoriuscire facilmente l’acqua, così da non appesantire la camminata e la nuotata. Spesso foderata con inserti in neoprene.