VIAGGI ZAINO IN SPALLA. 2^ puntata: discovery e backpack

L’appoggio di un ricovero, per quanto spartano, facilita di molto un trekking itinerante

DISCOVERY

La formula discovery è perfetta per tutti coloro che pur essendo amanti di trekking e di esperienze anche impegnative, non vogliono però rinunciare a tutte le comodità dell’albergo o comunque di una struttura. Questo non vuol dire che sia un tipo di vacanza per tutti. Andare in escursione per alcuni giorni consecutivi è comunque una cosa impegnativa, che richiede una buona esperienza ed una buona attrezzatura personale che permettano di poter affrontare nelle migliori condizioni possibili tutte le giornate in programma. Dunque chi avrà provato varie escursioni domenicali e si sarà reso conto che il trekking è una attività che fa per lui, deciderà di investire qualcosa in più sull’attrezzatura, sia in termini qualitativi che quantitativi.

Per il discovery  valgono dunque tutti i consigli e le accortezze enumerati negli articoli precedenti di questo blog, ma tenendo sempre presente che l’indomani non saremo dietro alla scrivania del lavoro o sul divano di casa, ma dovremo essere pronti a ripartire. Avremo ancora a che fare con scarponi, zaino, freddo-caldo, pioggia-sole, sudore e fatica. Per questo motivo l’attrezzatura dovrà essere di buona qualità, come sempre specialmente con scarpe a prova di bomba. Non vorremmo infatti avere problemi di vesciche o infiammazioni con la prospettiva di avere ancora diversi giorni di cammino che ci attendono. Inoltre non è escluso di dover avere bisogno di alcuni capi di abbigliamento in doppia copia.
Come detto gli  scarponi sono la cosa più importante:  dovremmo avere nel bagaglio un secondo paio di scarpe buone se le nostre calzature principali fossero per esempio  inzuppate da una pioggia del giorno precedente oppure nel caso in cui i nostri piedi si rifiutassero di calzare per due o più giorni di seguito le stesse pedule.  Anche un secondo cambio completo di abbigliamento in tessuto tecnico diventa piuttosto importante. La giacca impermeabile e la mantella dovranno altresì essere entrambe presenti nel nostro bagaglio. Infine lo zaino dovrà essere ben collaudato in modo da non creare fastidiose irritazioni alle spalle o contratture al collo.
Oltre ad avere tutto perfettamente a posto sotto l’aspetto tecnico, dovremmo poi essere degli implacabili giudici di noi stessi. Innanzitutto la nostra capacità di sopportazione alla fatica ed in alcuni casi alla noia, dovrà essere valutata bene prima di affrontare una vacanza del genere. Infatti nel trekking ed in genere nelle fatiche fisiche di intensità limitata ma di lunga durata, non si può parlare propriamente di allenamento ma più correttamente di abitudine. E’ più l’atteggiamento mentale delle capacità fisiche che ci aiuta a portare a compimento questo tipo di esperienze. Un umore alto, la curiosità di vedere posti nuovi e l’entusiasmo, suppliscono infatti grandemente alla forma fisica. Ho avuto occasione di accompagnare giovani uomini praticanti sport a livelli medio-alti che sono scoppiati dopo mezz’ora di cammino, mentre negli stessi itinerari signore di mezza età 15 chili sovrappeso alla sera erano più pimpanti che al mattino. Dunque misurate, e stimolate, la vostra voglia almeno quanto i vostri muscoli. 

BACKPACK

Tutto quanto detto per la formula discovery vale naturalmente a maggior ragione per la formula backpack. A questo dobbiamo sommare una capacità di adattamento a dormire in situazioni meno ordinarie ed in generale a non poter contare su tutti i benefici di cui possiamo godere in una stanza d’albergo. Tanto per citare l’esempio più classico, in un campeggio o rifugio è senz’altro più problematico sciacquare e far asciugare un capo d’abbigliamento indispensabile per il giorno dopo, operazione che in una camera d’albergo è elementare. Facendo alcune distinzioni tra il campeggio ed il rifugio diciamo che in generale dormendo in tenda beneficiamo di maggior privacy ed intimità, almeno nel dormire, ma siamo soggetti a tutte le bizze del meteo; nei rifugi non ci sono problemi col freddo e con l’umido ma dormire in una camerata con numerosi sconosciuti non è certamente semplice e per molti può essere intollerabile.
 I vantaggi di questo tipo di sistemazioni sono maggiore economicità ma soprattutto una buona elasticità nel poter organizzare spedizioni in luoghi dove non ci sono strutture alberghiere o assimilabili. Questo naturalmente sposta in avanti la frontiera delle nostre escursioni che potranno svolgersi lontano dai luoghi dove arriva il flusso turistico delle escursioni che si svolgono dalla mattina alla sera.

Nel caso in cui questa modalità di viaggio venga affrontata con la formula itinerante nascono tutta una serie di problematiche connesse con il trasporto di uno zaino impegnativo. In questo caso ci avviciniamo molto alla successiva formula, l’ outback. Rimandiamo tutti questi aspetti alla prossima puntata.